domenica 13 maggio 2012
Il camper di Giancarlo !
A partire da oggi, Giancarlo Sagramola col suo mitico Camper girerà per le nostre tante frazioni, per ascoltare i bisogni di cittadini e cittadine: niente pantagrueliche magnate stile Urbano, ma una bella chiaccherata tu-per-tu. Giancarlo si conferma ancora una volta il sindaco della gente, per la gente: purtroppo, in questi giorni post-elettorali, non ho fatto in tempo ad aggiornare il blog (la tesi di laurea preme e mi guarda in cagnesco dal basso delle sue 27 pagine), ma questa è una cosa che vi segnalo seduta stante, in attesa di ricominciare a scrivere !
martedì 8 maggio 2012
In morte del riformismo fabrianese
Il più visibile e evidente è il trionfo dell'Antipolitica. La lista di Beppe Grillo ha conquistato quasi il 14% dei voti e il 15% dei consensi per il candidato sindaco Joselito Arcioni, drenando quasi completamente il bacino della sinistra radicale e sfondando anche a destra.
Urbano Urbani andrà al ballottaggio alla guida di una coalizione morente e in macerie, il suo PDL doppiato dalla lista civica che porta il suo nome.
Giancarlo Sagramola, il candidato che ho sostenuto, paga il prezzo di un Modello Marche che è stato presentato solo a Fabriano, in tutta la Regione: e penso che un motivo ci sia.
Le liste del centrosinistra hanno tenuto, ottenendo complessivamente un 43-44%. Giancarlo si è fermato al 38%. Dove sono finiti i voti che mancano ? un punto scarso è andato a sinistra, con Emanuele Rossi, un altro punto è andato verso i grillini (ho visto molti voti "di amicizia" verso consiglieri, me compreso, con Arcioni sindaco), ma quasi tre punti sono voti disgiunti verso Ottaviani. Indovinate da dove sono arrivati ? L'UDC, che ha svolto una campagna elettorale parallela e del tutto scoordinata rispetto a quella della coalizione, ha avuto un risultato insperato, quasi il 12%. Ma è un risultato ottenuto sulle macerie dei partiti della sua coalizione: IDV e Verdi, col 4,5 il primo e con un insperato 3,5 i secondi, entrano per il rotto della cuffia in consiglio; il PD viene addirittura dimezzato rispetto alla somma di DS e Margherita alle scorse amministrative, prendendo meno consensi della sola Margherita e eleggendo tra i suoi verosimili sei consiglieri un ex candidato della civica di centrodestra di Carmenati. Il voto ex-DS è del tutto scomparso, con l'esclusione di Quinto Balducci, Riccardo Crocetti e Bruno Giordani i candidati "di Partito" eredi della gloriosa tradizione del PCI cittadino collezionano risultati poco esaltanti (sommandoli, non penso si arrivi ai 200 voti, che diventano 600 con i tre summenzionati). Un'eredità politica che, se guardiamo i risultati delle altre liste, non si è spostata altrove, ma è semplicemente scomparsa: due figure nobili della sinistra fabrianese come Mauro Gatti e Paolo Bergamo hanno ottenuto sommati 65 preferenze nella lista di SEL, mentre tutti i voti della lista Paoletti vengono dall'ala Armezzani-Fulgi-Romani di SEL stessa. I comunisti scompaiono al 2%, mentre il Partito Comunista dei Lavoratori, con una campagna di volantinaggio oscuro e non visto, prende un terzo dei loro voti.
Trionfo di Ottaviani, che se fosse stato candidato a sindaco per la destra avrebbe potuto ipotecare un ballottaggio con una percentuale quasi pari a quella di Sagramola: si tratta del resto, L'Aquila e Alessandria a parte, di uno dei pochi successi elettorali di una candidatura riconducibile al Terzo Polo o Polo della Nazione o quel che sarà, che comunque in tutta Italia Fabriano compresa non è MAI riuscito a presentare una candidatura unitaria. Segnatamente, si tratta anche di uno dei pochissimi successi di Futuro e Libertà, con un evidente trionfo della sua area di destra sociale rispetto ai liberali.
La Sinistra, divisa in ben quattro coalizioni e cinque liste (SEL, Federazione della sinistra, Lista Paoletti con alcuni diessini dissidenti e l'ala "cooperative" di SEL, Verdi con altri dissidenti diessini rimasti però nel modello Marche, noi Socialisti col PD, il PCL) è rimasta schiacciata nel suo tradizionale recinto di voti, e può anche dirsi soddisfatta di essere sopravvissuta con l'elezione sicura di Rossi e quella, per un voto, di Renato Paoletti. Ciononostante, è stata gettata al vento una possibilità unica per la sinistra antisistema, mentre il riformismo fabrianese, l'impegno laico e progressista, è stato spazzato via dalla micidiale tenaglia tra un quadro politico del tutto imploso e disorientante e il successo travolgente dei candidati di area democristiana. Nel nuovo consiglio comunale, in caso di vittoria di Sagramola, se non ascriviamo Giancarlo all'area democristiana dura e pura ma a quella cristiano-sociale saldamente ancorata a valori progressisti, avremo 4 consiglieri dell'UDC, Ottaviani, 3 consiglieri di centrodestra, e 3 eletti del PD di stretta osservanza centrista. Fanno 11 consiglieri su 25, quasi ai livelli dell'Antò Merloni.
Purtroppo, un pezzo importante di Fabriano (il 25% se sommiamo grillini e sinistra arrabbiata) si è risvegliato "radicale". Ma un pezzo molto più grande si è riscoperto, persino dopo il disastro della ARDO, democristiano.
A questo punto, di fronte all'evidente fallimento elettorale di un Modello Marche che si riesce a realizzare solo nella città del Presidente della Regione, e che fa perdere alla coalizione quasi 20 punti rispetto alle regionali sul dato del sindaco e più di 10 sul dato delle liste, credo che sia necessario per tutti interrogarsi su quale sia la prospettiva migliore per la nostra città. Purtroppo per Giancarlo, colpito alle spalle da alleati che non meritavano il suo impegno e la sua tenacia, e che ha finora fatto le spese di questa situazione.
PS: Un'ultima nota. A queste elezioni è stato boom di voto disgiunto, ma nessuno ha spiegato agli elettori come farlo, e come fossero cambiate le norme in merito (o meglio, alcuni l'hanno fatto, ma hanno un pò "barato", e determinato così una miriade di voti nulli). Ci sono risultati, come le preferenze di Santa Maria per il PD, che gridano vendetta agli occhi della Commissione Elettorale, e che spero verranno contestati con forza. Va bene perdere voti, ma almeno dateci quello che ci spetta, senza frodare sull'interpretazione della volontà dell'elettore quando c'è una preferenza chiara ma manca una crocetta.
Grazie. Grazie. Grazie !
Grazie. Grazie. Grazie. Grazie a tutte e a tutti voi: purtroppo ci siamo fermati a 45 preferenze, un dato segnato dall'annullamento massiccio di voti disgiunti fatto da Presidenti di seggio a severità variabile (ho contato già 11 voti sicuri probabilmente scomparsi in questo modo): realisticamente, avremmo potuto ottenere un risultato doppio, ma siamo partiti tardi e il quadro politico fabrianese ... beh è semplicemente imploso !
In questa campagna elettorale non mi sono mai sentito solo, non mi avete mai fatto mancare il vostro sostegno, e anche nei momenti di maggiore scoramento mi avete tirato su e dato la grinta per continuare. L'amarezza di una sconfitta, personale e per il PD, che ha dimezzato i voti tornando sui livelli della sola Margherita, è temperata dal vedere che le persone a cui voglio bene nell'urna c'erano, assieme ai compagni che mi hanno visto lavorare!
Un grazie speciale lo devo fare al compagno Bellentani, ricoverato per una brutta malattia e che mi ha eroicamente votato, nonostante non ci conoscessimo, dal suo letto di ospedale.
Ancora grazie a tutte e a tutti: la nostra città si è svegliata (di nuovo) democristiana, ma nel mio piccolo, nel mio minimo, continuerò a cercare di tingerla di ... rosso !
In questa campagna elettorale non mi sono mai sentito solo, non mi avete mai fatto mancare il vostro sostegno, e anche nei momenti di maggiore scoramento mi avete tirato su e dato la grinta per continuare. L'amarezza di una sconfitta, personale e per il PD, che ha dimezzato i voti tornando sui livelli della sola Margherita, è temperata dal vedere che le persone a cui voglio bene nell'urna c'erano, assieme ai compagni che mi hanno visto lavorare!
Un grazie speciale lo devo fare al compagno Bellentani, ricoverato per una brutta malattia e che mi ha eroicamente votato, nonostante non ci conoscessimo, dal suo letto di ospedale.
Ancora grazie a tutte e a tutti: la nostra città si è svegliata (di nuovo) democristiana, ma nel mio piccolo, nel mio minimo, continuerò a cercare di tingerla di ... rosso !
domenica 6 maggio 2012
Un ultimo appello !
Oggi è dunque il giorno fatidico, le urne si sono aperte da un'oretta e tra poco andrò ai seggi a fare il mio dovere di rappresentante di lista ...
E' stato un mese molto bello, nonostante i toni giù di corda della campagna elettorale: ho incontrato tante persone di eccezionale umanità, ho parlato di politica edi futuro con amici e amiche, mi sono cimentato con questo blog, con volantinaggi e attacchinaggi, ho anche approcciato per la prima volta la comunicazione politica via "mezzi tradizionali" come i giornali. Insomma, sono sicuramente maturato e cresciuto dopo questa corsa elettorale, sempre un pò incasinata e casereccia.
Anzitutto vorri ringraziare mia madre, Elisabetta, Andrea, Leonardo, Lorenzo e suo padre, Diego, Luca, Andrea, Lorenzo, Michela e Alessandra presenti col pensiero, e le compagne e i compagni che sono intervenuti al mio aperitivo, un bel successo in cui abbiamo riflettuto e mangiato (da sempre ottimo connubio), e che mi hanno accompagnato e aiutato in questa campagna col loro supporto, la loro amicizia e il loro impegno.
Poi vorrei ringraziare tutti voi, amiche e amici che avete letto queste pagine e sopportato tanto a lungo i miei sproloqui :D
Detto questo .... eh, lo sapete, a me non viene bene tampinare la gente ! Non mi piace nemmeno l'idea di produrmi in un appello strappalacrime ! Oramai dopo un tot di tempo mi conoscete: sapete le mie idee e cosa mi piacerebbe fare. Sapete che sono un uomo di Sinistra e che sui valori e le convinzioni non transigo. A queste elezioni, c'è in gioco tutto per la nostra città: abbiamo bisogno di ripartire con uno scatto energico, ma rischiamo di doverlo fare, in maggioranza come all'opposizione, con gli stessi dirigenti politici che erano in Giunta e in Consiglio Comunale quasi 30 anni fa.
Non si tratta di un appello "ggggiovanilista", la mia età anagrafica c'entra poco: quello di cui c'è bisogno è di rinnovare la politica fabrianese con volti nuovi e idee chiare, a prescindere dall'età e dagli schieramenti politici. Dobbiamo eleggere una classe politica capace di guardare al futuro e di staccarsi dagli schemi mentali che finora hanno dominato. Non so se sarà in grado di vincere tutte le scommesse che ho aperto in questi giorni, ma vi prometto che il mio impegno su quei temi sarà massimo, e fatto con la maggiore trasparenza nei vostri confronti, se vorrete darmi fiducia.
Oggi si vota in tutta Europa: Francia, due Laender tedeschi, Grecia, Serbia, si è appena votato in Gran Bretagna per le amministrative, e qui in Italia voteranno 7 milioni di persone. Diamo all'Europa, al mondo, al nostro Paese e ai nostri vicini di casa qua a Fabriano la speranza di un cambiamento.
Un abbraccio a tutte e a tutti, ci risentiremo presto !!
Manfr
E' stato un mese molto bello, nonostante i toni giù di corda della campagna elettorale: ho incontrato tante persone di eccezionale umanità, ho parlato di politica edi futuro con amici e amiche, mi sono cimentato con questo blog, con volantinaggi e attacchinaggi, ho anche approcciato per la prima volta la comunicazione politica via "mezzi tradizionali" come i giornali. Insomma, sono sicuramente maturato e cresciuto dopo questa corsa elettorale, sempre un pò incasinata e casereccia.
Anzitutto vorri ringraziare mia madre, Elisabetta, Andrea, Leonardo, Lorenzo e suo padre, Diego, Luca, Andrea, Lorenzo, Michela e Alessandra presenti col pensiero, e le compagne e i compagni che sono intervenuti al mio aperitivo, un bel successo in cui abbiamo riflettuto e mangiato (da sempre ottimo connubio), e che mi hanno accompagnato e aiutato in questa campagna col loro supporto, la loro amicizia e il loro impegno.
Poi vorrei ringraziare tutti voi, amiche e amici che avete letto queste pagine e sopportato tanto a lungo i miei sproloqui :D
Detto questo .... eh, lo sapete, a me non viene bene tampinare la gente ! Non mi piace nemmeno l'idea di produrmi in un appello strappalacrime ! Oramai dopo un tot di tempo mi conoscete: sapete le mie idee e cosa mi piacerebbe fare. Sapete che sono un uomo di Sinistra e che sui valori e le convinzioni non transigo. A queste elezioni, c'è in gioco tutto per la nostra città: abbiamo bisogno di ripartire con uno scatto energico, ma rischiamo di doverlo fare, in maggioranza come all'opposizione, con gli stessi dirigenti politici che erano in Giunta e in Consiglio Comunale quasi 30 anni fa.
Non si tratta di un appello "ggggiovanilista", la mia età anagrafica c'entra poco: quello di cui c'è bisogno è di rinnovare la politica fabrianese con volti nuovi e idee chiare, a prescindere dall'età e dagli schieramenti politici. Dobbiamo eleggere una classe politica capace di guardare al futuro e di staccarsi dagli schemi mentali che finora hanno dominato. Non so se sarà in grado di vincere tutte le scommesse che ho aperto in questi giorni, ma vi prometto che il mio impegno su quei temi sarà massimo, e fatto con la maggiore trasparenza nei vostri confronti, se vorrete darmi fiducia.
Oggi si vota in tutta Europa: Francia, due Laender tedeschi, Grecia, Serbia, si è appena votato in Gran Bretagna per le amministrative, e qui in Italia voteranno 7 milioni di persone. Diamo all'Europa, al mondo, al nostro Paese e ai nostri vicini di casa qua a Fabriano la speranza di un cambiamento.
Un abbraccio a tutte e a tutti, ci risentiremo presto !!
Manfr
sabato 5 maggio 2012
Cultura e Turismo, un investimento per il futuro
Mentre oramai l'appuntamento elettorale incombe su di noi, volevo spendere ancora qualche parola sulle cose che vorrei per la Fabriano di domani.
In particolare, vorrei tornare su un tema che reputo fondamentale, quello della cultura e del turismo come volani di una nuova occupazione e di una nuova crescita per il nostro territorio. Fabriano ha dalla sua moltissima Storia, anche di grande importanza, ma non è mai, mai, mai riuscita a "rivenderli", a farne un brand accattivante, e a coordinare tra loro le differenti iniziative e offerte culturali del nostro territorio.
Nella nostra città non abbiamo un unico Museo Storico cittadino, ma una miriade di iniziative scoordinate. Abbiamo coperto col mitico "Buzzico del Centro" catacombe medievali di grande importanza storica senza nemmeno rispettare la richiesta del fu creatore delle cartiere Miliani di dedicargli una statua in cambio dell'attuale palazzo delle Poste. Non abbiamo, nonostante sia presente ininterottamente in tutti i programmi elettorali da un decennio, una fondazione che "governi" autonomamente il Teatro Gentile. La Biblioteca si è palesata dopo anni di ospitate sopra un negozio di scarpe, e solo da quest'anno Poiesis lavorerà per allargare lungo tutto l'arco dell'anno la sua offerta di eventi.
Il marketing territoriale è una cosa seria, Matelica è una citta con meno "Storia vissuta" rispetto alla nostra, ma è diventata, con una accorta politica pubblicitaria e un sito comunale "User-friendly", la "città del turismo scolastico"! Penso che, legittimamente, anche Fabriano possa aspirare a qualcosa di meglio ;)
Raramente, purtroppo, settori terziari come il turismo sono riusciti a rimpiazzare il lavoro perduto nei settori industriali: o meglio, non c'è stato il recupero di competitività salariale e forza sindacale che c'era in precedenza. Sarei quindi più cauto, rispetto a quanto detto dal Presidente Spacca ieri nel comizio finale, nel parlare di turismo e cultura, e libere professioni in generale, come le ricette per la Fabriano del futuro. Ma è chiaro che si tratta di passaggi ineludibili sia per ridare centralità e visibilità al nostro territorio che per rilanciare l'occupazione.
Le mie proposte sono quindi:
1- Migliore organizzazione del sito comunale Piazzalta, con una maggiore attenzione all'offerta culturale e alberghiera, e alle informazioni turistiche.
2-Realizzazione di un Museo Storico della Città di Fabriano, e di un sistema museale integrato.
3-Potenziamento dell'offerta bibliotecaria, rinnovo del Bibliobus per le frazioni, pubblicità per il polo bibliotecario.
4-Eliminazione del "Buzzico del Centro" e sua sostituzione con una vetrata che permetta di rimirare le catacombe medievali e con una statua di Giambattista Miliani, come da piani originali.
5-Realizzazione di una autonoma Fondazione Teatro Gentile, con piena libertà d'azione.
6-Digitalizzazione dei nostri archivi storici, e loro piena fruibilità dagli utenti e dagli studiosi.
7-Coordinamento tra l'offerta culturale (Palio, Poiesis, eventi durante l'anno) per creare un cartellone coordinato di eventi.
Che ne pensate ?
In particolare, vorrei tornare su un tema che reputo fondamentale, quello della cultura e del turismo come volani di una nuova occupazione e di una nuova crescita per il nostro territorio. Fabriano ha dalla sua moltissima Storia, anche di grande importanza, ma non è mai, mai, mai riuscita a "rivenderli", a farne un brand accattivante, e a coordinare tra loro le differenti iniziative e offerte culturali del nostro territorio.
Nella nostra città non abbiamo un unico Museo Storico cittadino, ma una miriade di iniziative scoordinate. Abbiamo coperto col mitico "Buzzico del Centro" catacombe medievali di grande importanza storica senza nemmeno rispettare la richiesta del fu creatore delle cartiere Miliani di dedicargli una statua in cambio dell'attuale palazzo delle Poste. Non abbiamo, nonostante sia presente ininterottamente in tutti i programmi elettorali da un decennio, una fondazione che "governi" autonomamente il Teatro Gentile. La Biblioteca si è palesata dopo anni di ospitate sopra un negozio di scarpe, e solo da quest'anno Poiesis lavorerà per allargare lungo tutto l'arco dell'anno la sua offerta di eventi.
Il marketing territoriale è una cosa seria, Matelica è una citta con meno "Storia vissuta" rispetto alla nostra, ma è diventata, con una accorta politica pubblicitaria e un sito comunale "User-friendly", la "città del turismo scolastico"! Penso che, legittimamente, anche Fabriano possa aspirare a qualcosa di meglio ;)
Raramente, purtroppo, settori terziari come il turismo sono riusciti a rimpiazzare il lavoro perduto nei settori industriali: o meglio, non c'è stato il recupero di competitività salariale e forza sindacale che c'era in precedenza. Sarei quindi più cauto, rispetto a quanto detto dal Presidente Spacca ieri nel comizio finale, nel parlare di turismo e cultura, e libere professioni in generale, come le ricette per la Fabriano del futuro. Ma è chiaro che si tratta di passaggi ineludibili sia per ridare centralità e visibilità al nostro territorio che per rilanciare l'occupazione.
Le mie proposte sono quindi:
1- Migliore organizzazione del sito comunale Piazzalta, con una maggiore attenzione all'offerta culturale e alberghiera, e alle informazioni turistiche.
2-Realizzazione di un Museo Storico della Città di Fabriano, e di un sistema museale integrato.
3-Potenziamento dell'offerta bibliotecaria, rinnovo del Bibliobus per le frazioni, pubblicità per il polo bibliotecario.
4-Eliminazione del "Buzzico del Centro" e sua sostituzione con una vetrata che permetta di rimirare le catacombe medievali e con una statua di Giambattista Miliani, come da piani originali.
5-Realizzazione di una autonoma Fondazione Teatro Gentile, con piena libertà d'azione.
6-Digitalizzazione dei nostri archivi storici, e loro piena fruibilità dagli utenti e dagli studiosi.
7-Coordinamento tra l'offerta culturale (Palio, Poiesis, eventi durante l'anno) per creare un cartellone coordinato di eventi.
Che ne pensate ?
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venerdì 4 maggio 2012
Fabriano direzione Mondo, per rilanciare il Lavoro ...
Fabriano è nata benedetta dalla geografia, almeno in linea teorica.
Fateci caso, la nostra città si trova a circa 50-100 km da tutti i maggiori centri locali (Jesi, Ancona, Pesaro, Macerata, Civitanova eccetera), e a 200-300 km dalle principali realtà del Centro Italia (Perugia, Bologna, Roma, Firenze ... ) . A poca distanza ci sono due porti importanti, Ancona e Civitanova, e i collegamenti con l'altra sponda dell'Adriatico sono frequenti e costanti.
Fabriano dovrebbe perciò trovarsi in prima linea nello sfruttare queste rendite di posizione geografiche, e attrezzarsi per diventare un hub commerciale, un attrezzato snodo economico e di transito, appetibile sia come via di passaggio che per centri direzionali o attività con un mercato localizzato.
E ciononostante Fabriano attende da ... 40 anni ? una cosa del genere ... opere infrastrutturali adeguate. Aspettiamo il famoso raddoppio della bretella stradale, aspettiamo il doppio binario, aspettiamo il salvataggio della Fabriano-Pergola, aspettiamo che magari i treni verso Civitanova vengano cambiati ... aspettiamo, aspettiamo e intanto affondiamo. Alla lista delle Incompiute aggiungiamo anche la Quadrilatero.
Qualcosa pare essersi mosso, anche grazie all'impegno dei Socialisti, con l'assessore Lidio Rocchi, durante l'ultima Legislatura Regionale, ma ancora molto resta da fare. Fabriano, proprio sfruttando questa famosa "Filiera Istituzionale" e il momento favorevole che vede fabrianesi in Regione (Presidente della Regione, Assessore alle Infrastruttre) e nelle Istituzioni (una deputata e un senatore) deve "fare lobby", e deve farlo seriamente. Non possiamo permetterci di rimandare un simile passaggio ancora alle prossime campagne elettorali, non ora che l'Adriatico torna a essere, grazie alla nuova dimensione internazionale della Cina, dell'Asia Centrale e dei Balcani come crocevia, una arteria fondamentale del commercio europeo e, in prospettiva, globale.
Accanto a questa dimensione "macro", c'è anche una dimensione micro: ossia, la necessità di far trovare la nostra città pronta a un appuntamento del genere. Se vogliamo che Fabriano torni a essere incubatrice di futuro, dobbiamo renderla attraente per gli investitori e in grado di reggere le pressioni sulla competitività che ci vengono presentate dal mercato globale.
A questo fine, è necessario agire in due direzioni: da un lato, rendere la città stessa fiscalmente e tecnologicamente adeguata a diventare un polo tecnologico, produttivo e direzionale, con una politica di modernizzazione informatica e sgravi fiscali. Dall'altro, bisogna agire sulla qualità e sulla formazione dei nostri lavoratori, e uscire dall'eterna "straordinarietà" della CIG. Piuttosto che tenere a casa i nostri lavoratori con 700 euro al mese, è bene usare i medesimi fondi per iniziative parallele di sostegno all'apertura di nuove imprese e di riqualificazione dei lavoratori.
Se sarò eletto, mi batterò perciò perchè il Comune si attivi nelle seguenti direzioni:
1- Premere su Regione e Istituzioni Nazionali per accelerare i lavori del Raddoppio Ferroviario e Stradale e della Quadrilatero
2-Lotta a difesa degli attuali collegamenti ferroviaria e della linea Fabriano-Pergola, e per la modernizzazione del materiale rotabile sulla Fabriano-Civitanova.
3-Completamento della copertura ADSL in tutto il territorio comunale, e estensione della rete Wi-Fi libera a tutto il centro città.
4-Rinuncia agli oneri comunali per un dato periodo di tempo in favore di nuove imprese che aprano nel nostro territorio.
5- Concentrazione dei Fondi Sociali attualmente stanziati, e di eventuali altri a cui attingere tramite il Fondo Sociale Europeo, nelle due direzioni di un Fondo per le Nuove Attività e di attività di formazione e riqualificazione dei disoccupati, sul modello della flexicurity.
Come sempre, sono aperto a vostre proposte e commenti !
Fateci caso, la nostra città si trova a circa 50-100 km da tutti i maggiori centri locali (Jesi, Ancona, Pesaro, Macerata, Civitanova eccetera), e a 200-300 km dalle principali realtà del Centro Italia (Perugia, Bologna, Roma, Firenze ... ) . A poca distanza ci sono due porti importanti, Ancona e Civitanova, e i collegamenti con l'altra sponda dell'Adriatico sono frequenti e costanti.
Fabriano dovrebbe perciò trovarsi in prima linea nello sfruttare queste rendite di posizione geografiche, e attrezzarsi per diventare un hub commerciale, un attrezzato snodo economico e di transito, appetibile sia come via di passaggio che per centri direzionali o attività con un mercato localizzato.
E ciononostante Fabriano attende da ... 40 anni ? una cosa del genere ... opere infrastrutturali adeguate. Aspettiamo il famoso raddoppio della bretella stradale, aspettiamo il doppio binario, aspettiamo il salvataggio della Fabriano-Pergola, aspettiamo che magari i treni verso Civitanova vengano cambiati ... aspettiamo, aspettiamo e intanto affondiamo. Alla lista delle Incompiute aggiungiamo anche la Quadrilatero.
Qualcosa pare essersi mosso, anche grazie all'impegno dei Socialisti, con l'assessore Lidio Rocchi, durante l'ultima Legislatura Regionale, ma ancora molto resta da fare. Fabriano, proprio sfruttando questa famosa "Filiera Istituzionale" e il momento favorevole che vede fabrianesi in Regione (Presidente della Regione, Assessore alle Infrastruttre) e nelle Istituzioni (una deputata e un senatore) deve "fare lobby", e deve farlo seriamente. Non possiamo permetterci di rimandare un simile passaggio ancora alle prossime campagne elettorali, non ora che l'Adriatico torna a essere, grazie alla nuova dimensione internazionale della Cina, dell'Asia Centrale e dei Balcani come crocevia, una arteria fondamentale del commercio europeo e, in prospettiva, globale.
Accanto a questa dimensione "macro", c'è anche una dimensione micro: ossia, la necessità di far trovare la nostra città pronta a un appuntamento del genere. Se vogliamo che Fabriano torni a essere incubatrice di futuro, dobbiamo renderla attraente per gli investitori e in grado di reggere le pressioni sulla competitività che ci vengono presentate dal mercato globale.
A questo fine, è necessario agire in due direzioni: da un lato, rendere la città stessa fiscalmente e tecnologicamente adeguata a diventare un polo tecnologico, produttivo e direzionale, con una politica di modernizzazione informatica e sgravi fiscali. Dall'altro, bisogna agire sulla qualità e sulla formazione dei nostri lavoratori, e uscire dall'eterna "straordinarietà" della CIG. Piuttosto che tenere a casa i nostri lavoratori con 700 euro al mese, è bene usare i medesimi fondi per iniziative parallele di sostegno all'apertura di nuove imprese e di riqualificazione dei lavoratori.
Se sarò eletto, mi batterò perciò perchè il Comune si attivi nelle seguenti direzioni:
1- Premere su Regione e Istituzioni Nazionali per accelerare i lavori del Raddoppio Ferroviario e Stradale e della Quadrilatero
2-Lotta a difesa degli attuali collegamenti ferroviaria e della linea Fabriano-Pergola, e per la modernizzazione del materiale rotabile sulla Fabriano-Civitanova.
3-Completamento della copertura ADSL in tutto il territorio comunale, e estensione della rete Wi-Fi libera a tutto il centro città.
4-Rinuncia agli oneri comunali per un dato periodo di tempo in favore di nuove imprese che aprano nel nostro territorio.
5- Concentrazione dei Fondi Sociali attualmente stanziati, e di eventuali altri a cui attingere tramite il Fondo Sociale Europeo, nelle due direzioni di un Fondo per le Nuove Attività e di attività di formazione e riqualificazione dei disoccupati, sul modello della flexicurity.
Come sempre, sono aperto a vostre proposte e commenti !
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mercoledì 2 maggio 2012
Una "moneta" per Fabriano: marketing territoriale e non solo
Un problema enorme per città come la nostra è il progressivo estinguersi di tanto "saper fare", racchiuso in botteghe artigiane e piccole attività a conduzione familiare, Si tratta dei moderni eredi di quella tradizione medievale di arti e mestieri tipici che si è tramandata spesso di padre in figlio, portando fino ad oggi la memoria e la cultura di una comunità. Come tale, si tratta non solo di un brand da valorizzare, o di una attività da preservare di fronte all'incalzare dell'informatica, all'inaridirsi dei flussi di finanziamento, al crollo della domanda: si tratta di un vero e proprio elemento identitario, che contribuisce a chiarire chi siamo e dove vogliamo andare. Un esempio lampante di ciò sono le botteghe dei Mastri Cartai, produttori di quel bene che è orgoglio, vanto e motivo di fama della nostra città in tutto il mondo: ebbene, anche se i numeri non sono chiari, ci sono oggi a Fabriano sì e no una cinquantina di "Mastri Cartai", dei quali solo 2 o 3 sono attivi nel settore in cui sarebbero teoricamente specializzati.
E' del resto un qualcosa difficile da arginare: sempre di più i mestieri artigiani tendono a scomparire, scarsamente attrattivi per le nuove generazioni cresciute su sogni di terziario avanzato e incalzati dalla grande distribuzione e da sempre più asfissianti pesi tributari e bancari.
Una idea innovativa e sperimentale per rilanciare queste nostre attività tipiche potrebbe essere quella di attivare una "moneta complementare" fabrianese, tramite un sistema di buoni.
Come funzionerebbe questo meccanismo ?
Il Comune di Fabriano, d'intesa con le associazioni di categoria (CNA, eccetera), potrebbe organizzare l'emissione di buoni tramite i quali acquistare merci a prezzo scontato nelle botteghe artigiane e nei negozi di produzioni tipiche locali. Potrebbero inoltre essere usati per accedere ai servizi culturali del Comune, come musei, pinacoteca, e così via.
I buoni verrebbero acquistati, con rapporto 1:1 (1 buono per 1 euro), da cittadini fabrianesi, turisti o chiunque voglia, depositando una cifra equivalente all'ufficio preposto.
Tali buoni potrebbero poi essere spesi esclusivamente nel territorio del Comune di Fabriano, all'interno degli esercizi convenzionati, per un limite di tempo definito (diciamo un mese). Entro la scadenza, possono essere riscattati con la somma in euro depositata a garanzia.
Reclamizzando adeguatamente l'iniziativa, e trovando un nome "accattivante" per il buono ( l' "Esino" ? il "Tallero Fabrianese"? la "Lira Fabrianese"? Un qualche esperto di numismatica locale accorra in mio soccorso!), la "moneta complementare" assolverebbe anzitutto al ruolo di reclamizzare il circuito di botteghe artigianali e servizi culturali cittadini, garantendo inoltre che una parte della ricchezza locale o esterna rimanga in circolo esclusivamente nel nostro territorio.
Ma se l'iniziativa prendesse piede ? Nulla vieterebbe alle piccole botteghe di usare i buoni anche per regolare pagamenti e scambi tra loro ...e un singolo buono potrebbe continuare a venire scambiato in cambio di beni reali fino alla sua scadenza, quando verrebbe incassato. In questo modo, si creerebbe una liquidità aggiuntiva nel nostro sistema economico locale, senza tuttavia creare inflazione, dato che oltre una certa data il buono verrebbe ritirato.
Si tratta di una via seguita, a livello sperimentale, in diverse realtà: di quelle italiane, tra cui un parco abruzzese che ne ha fatto un elemento di "marketing territoriale" importante, ne parla un bel libro di Lorenzo Guadagnucci, "Il nuovo mutualismo", che vi consiglio. Su scala molto più ambiziosa, di creare una moneta locale complementare all'euro, ci sta lavorando oggi un professore della Bocconi, per incarico del sindaco socialista della città francese di Nantes.
Con un pò di ingegno e di fantasia, avremmo creato in un sol colpo: una fonte aggiuntiva di liquidità, un incentivo a comprare fabrianese, un segno tangibile della nostra "fabrianesità" per cittadini e esterni (e non ultimo anche un souvenir divertente, e capace di ispirare fenomeni di collezionismo). Le vie per uscire dalla Crisi sono tante: dobbiamo solo avere il coraggio di percorrere vie inesplorate !
Come sempre, attendo le vostre opinioni!
E' del resto un qualcosa difficile da arginare: sempre di più i mestieri artigiani tendono a scomparire, scarsamente attrattivi per le nuove generazioni cresciute su sogni di terziario avanzato e incalzati dalla grande distribuzione e da sempre più asfissianti pesi tributari e bancari.
Una idea innovativa e sperimentale per rilanciare queste nostre attività tipiche potrebbe essere quella di attivare una "moneta complementare" fabrianese, tramite un sistema di buoni.
Come funzionerebbe questo meccanismo ?
Il Comune di Fabriano, d'intesa con le associazioni di categoria (CNA, eccetera), potrebbe organizzare l'emissione di buoni tramite i quali acquistare merci a prezzo scontato nelle botteghe artigiane e nei negozi di produzioni tipiche locali. Potrebbero inoltre essere usati per accedere ai servizi culturali del Comune, come musei, pinacoteca, e così via.
I buoni verrebbero acquistati, con rapporto 1:1 (1 buono per 1 euro), da cittadini fabrianesi, turisti o chiunque voglia, depositando una cifra equivalente all'ufficio preposto.
Tali buoni potrebbero poi essere spesi esclusivamente nel territorio del Comune di Fabriano, all'interno degli esercizi convenzionati, per un limite di tempo definito (diciamo un mese). Entro la scadenza, possono essere riscattati con la somma in euro depositata a garanzia.
Reclamizzando adeguatamente l'iniziativa, e trovando un nome "accattivante" per il buono ( l' "Esino" ? il "Tallero Fabrianese"? la "Lira Fabrianese"? Un qualche esperto di numismatica locale accorra in mio soccorso!), la "moneta complementare" assolverebbe anzitutto al ruolo di reclamizzare il circuito di botteghe artigianali e servizi culturali cittadini, garantendo inoltre che una parte della ricchezza locale o esterna rimanga in circolo esclusivamente nel nostro territorio.
Ma se l'iniziativa prendesse piede ? Nulla vieterebbe alle piccole botteghe di usare i buoni anche per regolare pagamenti e scambi tra loro ...e un singolo buono potrebbe continuare a venire scambiato in cambio di beni reali fino alla sua scadenza, quando verrebbe incassato. In questo modo, si creerebbe una liquidità aggiuntiva nel nostro sistema economico locale, senza tuttavia creare inflazione, dato che oltre una certa data il buono verrebbe ritirato.
Si tratta di una via seguita, a livello sperimentale, in diverse realtà: di quelle italiane, tra cui un parco abruzzese che ne ha fatto un elemento di "marketing territoriale" importante, ne parla un bel libro di Lorenzo Guadagnucci, "Il nuovo mutualismo", che vi consiglio. Su scala molto più ambiziosa, di creare una moneta locale complementare all'euro, ci sta lavorando oggi un professore della Bocconi, per incarico del sindaco socialista della città francese di Nantes.
Con un pò di ingegno e di fantasia, avremmo creato in un sol colpo: una fonte aggiuntiva di liquidità, un incentivo a comprare fabrianese, un segno tangibile della nostra "fabrianesità" per cittadini e esterni (e non ultimo anche un souvenir divertente, e capace di ispirare fenomeni di collezionismo). Le vie per uscire dalla Crisi sono tante: dobbiamo solo avere il coraggio di percorrere vie inesplorate !
Come sempre, attendo le vostre opinioni!
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lunedì 30 aprile 2012
Conoscere per Deliberare: l'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati
Oggi Beppe Grillo ha detto una delle sue nuove sciocchezze, e l'ha detta pure grossa. Non gli farò ulteriore pubblicità riportandola qui nel mio blog.
Tuttavia, se c'è una questione ineludibile nel dibattito politico di oggi, è la distanza oramai abissale che separa rappresentanti e rappresentati in questo Paese.
Tutto, dalle liste bloccate con sbarramenti alle leggi ad personam, sembra cospirare per distruggere ai nostri occhi la credibilità della classe politica mentre crea per i politici stessi gli strumenti migliori per continuare a governare, isolando i "corpi estranei".
Temo personalmente che questa sarà esattamente la fine del Movimento 5 Stelle, ghettizzato neanche fosse il Front National di Jean Marie Le Pen, e che a lungo andare o molti dei suoi aderenti si stuferanno di questa lotta titanica, ritirandosi nuovamente nel disimpegno, o le posizioni di Grillo si radicalizzeranno ancora di più. In entrambi i casi, sarà stato un danno per la democrazia.
Credo invece che proprio in questo momento, di credibilità minima del sistema politico, sia necessario impegnarsi attivamente, e mettere qualche bastoncino tra le ruote del sistema, qualche bastoncino apparentemente inutile ma che alla lunga può far deragliare tutto il vagone.
La mia proposta è quella dell'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, una idea elaborata dai compagni del Partito Radicale sul modello del motto einaudiano "Conoscere per deliberare".
Ma dio che si tratta ?
Cito dall'omonima pagina di Wikipedia :
"L'Anagrafe degli eletti, o Anagrafe pubblica degli eletti, è una campagna lanciata dal movimento Radicali Italiani nell'estate 2008, per la riforma in direzione anglosassone della trasparenza nelle istituzioni politiche italiane ed europee[1], verso una maggiore trasparenza.
Tuttavia, se c'è una questione ineludibile nel dibattito politico di oggi, è la distanza oramai abissale che separa rappresentanti e rappresentati in questo Paese.
Tutto, dalle liste bloccate con sbarramenti alle leggi ad personam, sembra cospirare per distruggere ai nostri occhi la credibilità della classe politica mentre crea per i politici stessi gli strumenti migliori per continuare a governare, isolando i "corpi estranei".
Temo personalmente che questa sarà esattamente la fine del Movimento 5 Stelle, ghettizzato neanche fosse il Front National di Jean Marie Le Pen, e che a lungo andare o molti dei suoi aderenti si stuferanno di questa lotta titanica, ritirandosi nuovamente nel disimpegno, o le posizioni di Grillo si radicalizzeranno ancora di più. In entrambi i casi, sarà stato un danno per la democrazia.
Credo invece che proprio in questo momento, di credibilità minima del sistema politico, sia necessario impegnarsi attivamente, e mettere qualche bastoncino tra le ruote del sistema, qualche bastoncino apparentemente inutile ma che alla lunga può far deragliare tutto il vagone.
La mia proposta è quella dell'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, una idea elaborata dai compagni del Partito Radicale sul modello del motto einaudiano "Conoscere per deliberare".
Ma dio che si tratta ?
Cito dall'omonima pagina di Wikipedia :
"L'Anagrafe degli eletti, o Anagrafe pubblica degli eletti, è una campagna lanciata dal movimento Radicali Italiani nell'estate 2008, per la riforma in direzione anglosassone della trasparenza nelle istituzioni politiche italiane ed europee[1], verso una maggiore trasparenza.
L'idea di base è quella di pubblicare su internet i dati riguardanti le presenze, lo svolgimento dei lavori, i risultati, gli stipendi, gli emolumenti, le consulenze, i pagamenti, di tutti i politici eletti e di tutte le persone che ricoprono un ruolo politico pubblico.
Quest'elenco quindi comprende: europarlamentari, ministri, deputati, senatori, assessori regionali, consiglieri regionali, assessori provinciali,consiglieri provinciali, assessori comunali, consiglieri comunali, consiglieri municipali, e tutti i loro collaboratori."
Come vedete, si tratta di roba mica da poco. A cui, personalmente, aggiungerei anche obblighi riguardanti tutti i nominati dalla politica, ossia quei dirigenti, rappresentanti in consigli di amministrazione di municipalizzate e così via, che vivono grazie all'intercessione dei nostri politici, ma che a Noi dovrebbero rendere conto.
Ci sono già degli esempi di Anagrafe funzionali nel nostro Paese, ad esempio nel Comune di Bari: http://www.comune.bari.it/portal/page/portal/bari/comune/anagrafeDegliEletti
A una misura del genere potrebbe essere interessante unire, se fosse giuridicamente possibile, un maggior ruolo del quasi sconosciuto e del tutto inutilizzato Difensore Civico, se non di veri e propri rappresentanti popolari eletti dal basso, nei Consigli di Sorveglianza o come membri senza diritto di voto dei Consigli di Amministrazione delle società municipalizzate del Comune di Fabriano. Si tratterebbe di modi per rendere più trasparente e accountable la gestione della nostra Cosa Pubblica, dando una risposta concreta sia all'Antipolitica che alla Cattiva Politica.
Che ne pensate ? Come sempre, attendo vostri commenti !
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domenica 29 aprile 2012
Sul Complesso di San Benedetto
Stamattina, durante una conferenza stampa, io, Sergio Solari (Polo 3.0) e Tiziano Polidori (SEL-Fabriano Bene Comune), abbiamo lanciato un appello comune, come esponenti politici, ma ancor
prima come cittadini, al di là di appartenenze e
posizioni precostituite.
Abbiamo seguito con attenzione la vicenda del
complesso di San Benedetto, a lungo atteso in una città in cui decine di
associazioni giovanili rimangono ancora oggi prive di una sede che gli permetta
di dare continuità al loro lavoro. Oggi, il complesso è finalmente agibile, e
potrebbe rappresentare una opportunità unica di rilancio dell’associazionismo
nella nostra città: una galassia di realtà che spesso hanno una lunga storia
alle spalle, e che quotidianamente è impegnata nello sviluppare l’offerta
culturale e artistica di Fabriano, e nel mettere in comunicazione e in attività
tanti ragazzi.
In tempi di grave crisi come questi, il ruolo delle nostre tante
associazioni diventa doppiamente importante: non si svolge solo un servizio
alla città, al suo settore turistico e culturale, ma si offrono aggregazione e
uno spazio libero di discussione, una alternativa al disimpegno e al
nichilismo. Per queste ragioni, non condiviamo le recenti scelte della Giunta
comunale in merito all’assegnazione degli spazi del complesso: la mancanza di
un’equa assegnazione degli spazi dati a titolo gratuito da parte del Comune, e
contemporaneamente la messa in affitto degli spazi rimanenti a prezzi anche più
alti di quelli sul mercato, rischiano di snaturare la funzione del San
Benedetto.
Per impedire che questo complesso rimanga vuoto, e decine di
associazioni rischino di trovarsi ancora in mezzo a una strada, chiediamo a
chiunque sarà eletto Sindaco nelle prossime elezioni amministrative di
impegnarsi su pochi punti precisi: anzitutto canoni di affitto agevolati,
e poi assegnazione trasparente sia degli
spazi a pagamento che di quelli gratuiti, con procedure di concorso che possano
valorizzare assieme sia l’impegno che i bisogni economici delle nostre
associazioni.
L’associazionismo svolge un ruolo importantissimo nella nostra città: è tempo di dargli un
segnale concreto che questi sforzi sono compresi, apprezzati e valorizzati.
Troverete l'intervista fatta a me, Tiziano e Sergio sui giornali di domani. E' un impegno comune su cui vogliamo tutti e tre "mettere la faccia".
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Tiziano
Contro la Crisi, innoviamo il Mutuo Soccorso e la Solidarietà.
E’ inutile fingere: la crisi economica e sociale che ha colpito non
solo la nostra città, ma tutto il nostro Paese, non finirà tanto presto. Ad
aggravarne il peso sulle spalle dei cittadini, c’è anche la scure delle
ristrettezze di bilancio, imposte dal “Patto
di Stabilità”, e dai tagli ai trasferimenti locali che le varie Manovre
finanziarie di Berlusconi prima e di Monti poi hanno scaricato su Comuni e
Regioni. In questo contesto, non c’è da
sorprendersi che le prime vittime di questi tagli al budget siano spesso i
servizi ai cittadini, in special modo tutti quei servizi connessi allo Stato
Sociale, al cosiddetto Welfare.
Lo chiedono tutti, Confindustria,
BCE, UE, ma il risultato è che il fabbisogno della Pubblica Amministrazione
continua a crescere, la Pressione Fiscale non è mai stata così alta e i nostri servizi di assistenza non sono mai
stati così carenti. Purtroppo, questi
vincoli esterni non si potranno modificare facilmente: forse un po’ di
respiro potrebbe venire da una vittoria dei Socialisti di Francois Hollande
alle Presidenziali francesi, ma parliamo comunque di lungo periodo.
Per l’intanto, dobbiamo ingegnarci a rispondere in modi innovativi alla
domanda crescente di aiuto che viene dai tanti settori in difficoltà della nostra società, restando nel contempo nei
limiti che ci vengono imposti dai risicati bilanci a disposizione del Comune.
Agli albori del movimento
operaio, quando lo Stato non era uno strumento, ma un nemico, spesso molto
violento, dei lavoratori in lotta, nessuno pensava ( o meglio, sperava) che
tutta la collettività si sarebbe presa carico dei problemi degli emarginati,
degli sconfitti dal mercato, degli sfruttati. Fu così che sorsero in tutto il mondo occidentale Leghe dei lavoratori
e Società di Mutuo Soccorso, associazioni di uomini e donne che mettevano in
comune i propri sforzi, il proprio tempo e i propri risparmi per aiutarsi a
vicenda in momenti di difficoltà, superando la mera filantropia. A queste,
si affiancarono gli sforzi di amministratori locali illuminati, che crearono i
primi servizi pubblici locali, le prime forme di “socialismo municipale” (dalle società idriche alla diffusione
dell’illuminazione elettrica o a gas).
Di fronte all’erosione dello Stato
Sociale, sempre di più nel nostro Paese e nel mondo si diffondono forme diffuse
di solidarietà, che partono direttamente dal basso e arrivano là dove i
tradizionali meccanismi di assistenza non riescono più a portare aiuto
concreto. Anche a Fabriano, credo,
potrebbe aiutarci riscoprire legami comunitari più solidi, dati non
dall’intermediazione di un ente pubblico, ma dal contatto diretto tra i
cittadini e le cittadine.
In queste iniziative, tuttavia, il Comune potrebbe giocare un ruolo
fondamentale di promotore e coordinatore, lavorando per lanciare e
reclamizzare progetti, e per armonizzarli tra loro in modo da rendere più
efficiente e penetrante la loro azione.
Alcuni fronti di intervento
potrebbero essere:
1-
L’introduzione
di last minute markets, meccanismi
coordinati tra grande distribuzione (es: centri commerciali e supermercati),
Comune e associazionismo di carattere sociale per evitare lo spreco di cibi e
altri prodotti in scadenza. Si
potrebbero creare degli “spacci sociali”, con accesso garantito a chi si trovi
in situazione di oggettiva difficoltà economica, in cui i prodotti in eccesso
che altrimenti giacerebbero invenduti e verrebbero buttati siano collocati sul
mercato a prezzo scontato. Ulteriori rimanenze dovrebbero a loro volta essere
il più possibile donate alle associazioni che si occupano di assistenza.
2-
Ruolo
promotore per il Comune, in collaborazione con gli esercenti del Centro
Commerciale Naturale e con le attività di produzone tipica locali,
nell’organizzazione di Gruppi di Acquisto Solidale, divisi per quartieri. I
Gruppi di Acquisto Solidale sono forme di mutualità in cui cittadini si
organizzano per comprare in comune e all’ingrosso, da esercenti che
garantiscano qualità del prodotto, dignità del lavoro e un prezzo equo, prodotti
di prima necessità, dal cibo ai servizi.
3-
Un
controllo capillare e trasparente sull’operato delle cooperative sociali e di
servizi che operino nel nostro Comune su appalto dell’Amministrazione locale, per
evitare sprechi e migliorare l’efficienza dei servizi dati in affidamento.
4-
Incentivare
progetti come la “Banca del Tempo”, in cui i cittadini scambino le proprie
competenze tra loro, direttamente. Banalmente, si tratterebbe di mettere in
comunicazione il “saper fare” e i bisogni del più ampio numero possibile di
cittadini: sulla base della reciprocità del tempo di lavoro, io cittadino
bisognoso di un intervento idraulico offro un tempo equivalente di ripetizioni
di Latino. Condivido la proposta di SEL-Fabriano Bene Comune in merito, ma
credo che con un po’ di lavoro in più la si possa estendere anche oltre i
confini dell’alta formazione.
5-
Incentivare
progetti di formazione e riqualificazione per i nostri cassintegrati nei
settori dell’assistenza alla persona, anche in vista della creazione di
istituti come gli Asili-Nido Aziendali o i cosiddetti “Asili di Prossimità”,
gli asili gestiti direttamente in casa.
Che ne pensate ? Come sempre, attendo le
vostre opinioni, qui, su FB o per il Corso !
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Grazie !
Grazie !
“Grazie” è l’unica cosa che posso
dire alle compagne, ai compagni, agli amici e alle amiche che Venerdì scorso
hanno affollato il Comitato Elettorale di Giancarlo Sagramola per partecipare
alla presentazione della mia candidatura.
Grazie a mia madre, a Elisabetta
e a suo padre Massimo per avermi aiutato a montare, smontare, pubblicizzare e
fornire di cibarie questo artigianalissimo ma riuscitissimo evento ! Non sarei
mai riuscito a mandare in porto tutto questo senza di voi … (e un grazie anche al
“Ristorante Il Gusto” per i meravigliosi rustici e le meravigliose tartine!)
Grazie a Moreno Pieroni, Lidio
Rocchi, Marco Canonico e Claudia Bastianelli per averci portato il saluto,
l’incoraggiamento e la prova tangibile della mobilitazione diretta del Partito
Socialista a sostegno di questa difficile impresa in cui ci siamo imbarcati io
e i compagni fabrianesi.
Grazie a Gianfranco Ballelli, il
nostro segretario cittadino, per tutto l’impegno e l’umanità che ha messo in
queste elezioni e durante la presentazione.
Grazie a tutte e tutti voi, per
aver voluto venire e ascoltarmi, ascoltarci. In questa campagna elettorale ho
parlato con amici e con persone che stimo, e non ho mai smesso di stupirmi e
commuovermi perl’intensità della stima e dell’amicizia che a loro volta mi
dimostravano (mai stato un drago in quanto ad auto-stima …), ma ho anche
conosciuto tante persone di straordinaria profondità che non avrei avuto
occasione di incontrare altrimenti.
Ma grazie a parte, direte voi,
che si è detto ? Ancora un po’ di pazienza, grazie a Elisabetta e a Andrea
abbiamo una Manfr-ripresa che caricherò su Youtube il prima possibile (vedi un
po’, sono sulla tv del Terzo Millennio!), oltre ovviamente a una photo-gallery. Certo, questo ammesso che
il video si veda ! In caso contrario, temo che dovrete sorbettarvi un altro po’
di Manfr-scritti !
Spero che i 7-10 minuti di
Manfr-sproloqui che abbiamo registrato vi interessino, e vi stimolino. Sono qui
ad aspettare i vostri suggerimenti, complimenti, insulti e proposte !! :)
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giovedì 26 aprile 2012
Una Città a misura di Giovani ! (Parte II)
Salve a
tutte e tutti, sono tornato !
Mi dispiace
per l'assenza, speravo di riuscire a scrivere qualcosa già lunedì, ma ... sono
stati giorni intensi, tra vita, studio e impegni elettorali ( a proposito, vi
sono piaciuti i miei manifesti ? :) ). Non sono stato assiduo quanto volevo
nello spiegarvi cosa voglio fare per Fabriano, e colgo l'occasione per
scusarmi: prometto che mi farò perdonare, e questa settimana cercherò di
garantire aggiornamenti il più regolari possibile !
Torniamo sul
prosieguo del tema che avevo inaugurato Domenica: una Città a Misura di
Giovani. Parole che presuppongono che i nostri Giovani in città un futuro ce
l'abbiano. Se la scorsa settimana abbiamo parlato di Associazionismo, oggi
vorrei spendere qualche parola sulla Scuola e l'Università.
Nella nostra
città abbiamo sempre avuto scuole che rappresentavano una eccellenza locale,
dallo Scientifico all'Istituto Tecnico, fino all'Agraria. A queste si è
aggiunta, nel corso degli anni, l'indubbia ma frustrata innovazione
rappresentata dall'UniFabriano.
Oggi, tutte
queste istituzioni culturali devono assolutamente "fare sistema",
mettere in rete punti di forza e debolezze per rispondere alle sfide che
abbiamo davanti: la globalizzazione ha bussato alla porta e quando gli abbiamo
aperto ci ha presi a cazzotti. Solo se saremo più preparati, più
"formati", potremo farcela.
La realizzazione della tanto agognata “Cittadella
degli Studi” potrebbe finalmente risolvere i cronici problemi di spazi e di
strutture che hanno afflitto il Liceo Scientifico (classi troppo piccole,
laboratori carenti e poco attrezzati) e il Liceo Classico (beh … se essere
ancora sopra l’ex COOP a 15 anni dal sisma vi sembra poco … ), ma potrebbe
essere sia l’anticamera di ulteriori progetti simili, sia una opportunità per
iniziare a collaborare ORA, in attesa che i lavori siano conclusi e il Grande
Trasloco avvenga. La Gelmini ha scritto tante cose pessime, ma nella sua ultima
riforma dei cicli scolastici ci sono alcune possibilità interessanti che
andrebbero sfruttate dai nostri istituti scolastici, a mio avviso: la razionalizzazione
degli indirizzi di studio, e la possibilità di inserire materie
extracurriculari concordate a livello locale, potrebbero essere la via per
potenziare la nostra offerta didattica.
Immaginiamo
per esempio che, in attesa di eventuali altri progetti della portata della
Cittadella degli Studi, e anche, perché no, in accompagnamento alla sua
nascita, gli Istituti e i Licei con competenze analoghe si coordinino tra di
loro, sfruttando queste “ore di insegnamento locale” per realizzare progetti di
apprendimento tutti assieme, con classi miste e la possibilità di accedere alle
strutture degli altri istituti … Potrebbe essere una occasione unica di venire
incontro alle difficoltà e ai limiti di ogni singola scuola mettendo insieme le
competenze che già ci sono, anziché dover spendere per costruirne di nuove!
A proposito,
permettetemi di dirlo chiaramente: noi Socialisti siamo assolutamente contrari
all’idea di realizzare una Casa di Riposo nelle zone dedicate alla didattica
della Scuola Agraria. Il nostro ITAS rappresenta una eccellenza che va
valorizzata e salvaguardata: ci sono altri terreni, proprio lì vicino e più
attigui ai giardini pubblici e alle vie di comunicazione principali, che
possono a nostro avviso venire sfruttati alla bisogna. Ad esempio, il grande
prato che costeggia, proprio sopra i “Giardini Nuovi”, la strada per
Collepaganello. Verifichiamone le caratteristiche, prima di fare una colata di
cemento sopra l’ITAS !
Ma la scuola
assolve anche un altro compito fondamentale: promuove l'aggregazione. Così come
è importante la funzione del "doposcuola", dell'associazionismo
culturale e di impegno civico, è altrettanto fondamentale che le nostre Scuole
ricomincino a formare cittadini, a fornire un'alternativa al disimpegno e alla
frustrazione, e anche a impedire che gli "Italiani di Domani" si
disperdano e si autoghettizzino. In particolare, in scuole come quelle del
Borgo dove più alta è la concentrazione di extracomunitari, è inaccettabile
vedere che ragazzi di valore sprechino le proprie attitudini perché col tempo
scolastico a disposizione è impossibile fornirgli una adeguata preparazione
linguistica, perdipiù rallentando anche le attività didattiche.
Se sarò
eletto, mi impegnerò quindi su questi punti in relazione a Scuola e Istruzione:
1-
Realizzazione
di una fondazione mista tra Comune, Provincia ( o ciò che verrà al suo posto) e
associazioni industriali e artigianali per orientare l’offerta didattica degli
istituti locali e coordinare stages formativi a conclusione del percorso di
studi superiore, oltre che per supportare fattivamente UniFabriano, sia in
termini finanziari che in termini di priorità didattiche.
2-
Progetto di
collaborazione didattica tra Licei e Istituti Tecnici della nostra città, con
realizzazione di iniziative didattiche comuni e classi miste, e uso delle
risorse umane e delle strutture pre-esistenti per potenziare, con le capacità
di uno, le carenze dell’altro.
3-
Difesa dei
terreni dell’ITAS Vivarelli e individuazione di un sito alternativo per la Casa
di Riposo.
4-
Sul modello della Regione Emilia Romagna, e
attingendo ai fondi sociali europei e alle risorse regionali e provinciali, un
progetto pilota per l’integrazione scolastica dei giovani non italiani che non
siano nati qui o non risiedano nella nostra città da almeno 5 anni: le classi
pomeridiane dovrebbero offrire un potenziamento linguistico di sostegno per
permettere alle future generazioni di “Nuovi Fabrianesi” di colmare il proprio
gap linguistico e poter partecipare alla pari alle attività didattiche.
5-
D’intesa con
le Associazioni e le Istituzioni, organizzare giornate, per gli studenti del
triennio delle scuole superiori, di “pulizia della città”, ad esempio
eliminando i graffiti puramente deturpanti, o rimettendo a posto il nostro
povero Fiume Coperto (altro che scoperchiarlo, con quello che c’è sopra tutte
le sere … ): è importante sensibilizzare i futuri cittadini al tenere la nostra
città pulita e ordinata.
6-
Allo stesso
modo, potenziare l’adesione delle nostre Scuole Superiori alle iniziative del
FAI, che coinvolgono i giovani studenti come “guide turistiche per un giorno”.
Sarebbe interessante studiare forme di coinvolgimento non limitate a una sola
giornata l’anno: bisogna conoscere le bellezze della nostra città, per
migliorarla un domani.
7-
Sul modello
degli Archi che potete vedere ad Ancona andando dalla Stazione verso la Fiera
della Pesca, recuperare aree in abbandono della nostra città con tele da
offrire ai ragazzi dell’Istituto Artistico e ai “writers” professionali, per
riqualificarle anche sotto l’aspetto estetico.
Che ne pensate ?
Attendo i vostri commenti !
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