mercoledì 2 maggio 2012

Una "moneta" per Fabriano: marketing territoriale e non solo

Un problema enorme per città come la nostra è il progressivo estinguersi di tanto "saper fare", racchiuso in botteghe artigiane e piccole attività a conduzione familiare, Si tratta dei moderni eredi di quella tradizione medievale di arti e mestieri tipici che si è tramandata spesso di padre in figlio, portando fino ad oggi la memoria e la cultura di una comunità. Come tale, si tratta non solo di un brand da valorizzare, o di una attività da preservare di fronte all'incalzare dell'informatica, all'inaridirsi dei flussi di finanziamento, al crollo della domanda: si tratta di un vero e proprio elemento identitario, che contribuisce a chiarire chi siamo e dove vogliamo andare. Un esempio lampante di ciò sono le botteghe dei Mastri Cartai, produttori di quel bene che è orgoglio, vanto e motivo di fama della nostra città in tutto il mondo: ebbene, anche se i numeri non sono chiari, ci sono oggi a Fabriano sì e no una cinquantina di "Mastri Cartai", dei quali solo 2 o 3 sono attivi nel settore in cui sarebbero teoricamente specializzati.
E' del resto un qualcosa difficile da arginare: sempre di più i mestieri artigiani tendono a scomparire, scarsamente attrattivi per le nuove generazioni cresciute su sogni di terziario avanzato e incalzati dalla grande distribuzione e da sempre più asfissianti pesi tributari e bancari.
Una idea innovativa e sperimentale per rilanciare queste nostre attività tipiche potrebbe essere quella di attivare una "moneta complementare" fabrianese, tramite un sistema di buoni.

Come funzionerebbe questo meccanismo ?
Il Comune di Fabriano, d'intesa con le associazioni di categoria (CNA, eccetera), potrebbe organizzare l'emissione di buoni tramite i quali acquistare merci a prezzo scontato nelle botteghe artigiane e nei negozi di produzioni tipiche locali. Potrebbero inoltre essere usati per accedere ai servizi culturali del Comune, come musei, pinacoteca, e così via.

I buoni verrebbero acquistati, con rapporto 1:1 (1 buono per 1 euro), da cittadini fabrianesi, turisti o chiunque voglia, depositando una cifra equivalente all'ufficio preposto.
Tali buoni potrebbero poi essere spesi esclusivamente nel territorio del Comune di Fabriano, all'interno degli esercizi convenzionati, per un limite di tempo definito (diciamo un mese). Entro la scadenza, possono essere riscattati con la somma in euro depositata a garanzia.

Reclamizzando adeguatamente l'iniziativa, e trovando un nome "accattivante" per il buono ( l' "Esino" ? il "Tallero Fabrianese"? la "Lira Fabrianese"? Un qualche esperto di numismatica locale accorra in mio soccorso!), la "moneta complementare" assolverebbe anzitutto al ruolo di reclamizzare il circuito di botteghe artigianali e servizi culturali cittadini, garantendo inoltre che una parte della ricchezza locale o esterna rimanga in circolo esclusivamente nel nostro territorio.

Ma se l'iniziativa prendesse piede ? Nulla vieterebbe alle piccole botteghe di usare i buoni anche per regolare pagamenti e scambi tra loro ...e un singolo buono potrebbe continuare a venire scambiato in cambio di beni reali fino alla sua scadenza, quando verrebbe incassato. In questo modo, si creerebbe una liquidità aggiuntiva nel nostro sistema economico locale, senza tuttavia creare inflazione, dato che oltre una certa data il buono verrebbe ritirato.

Si tratta di una via seguita, a livello sperimentale, in diverse realtà: di quelle italiane, tra cui un parco abruzzese che ne ha fatto un elemento di "marketing territoriale" importante, ne parla un bel libro di Lorenzo Guadagnucci, "Il nuovo mutualismo", che vi consiglio. Su scala molto più ambiziosa, di creare una moneta locale complementare all'euro, ci sta lavorando oggi un professore della Bocconi, per incarico del sindaco socialista della città francese di Nantes.

Con un pò di ingegno e di fantasia, avremmo creato in un sol colpo: una fonte aggiuntiva di liquidità, un incentivo a comprare fabrianese, un segno tangibile della nostra "fabrianesità" per cittadini e esterni (e non ultimo anche un souvenir divertente, e capace di ispirare fenomeni di collezionismo). Le vie per uscire dalla Crisi sono tante: dobbiamo solo avere il coraggio di percorrere vie inesplorate !

Come sempre, attendo le vostre opinioni!

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