venerdì 4 maggio 2012

Fabriano direzione Mondo, per rilanciare il Lavoro ...

Fabriano è nata benedetta dalla geografia, almeno in linea teorica.

Fateci caso, la nostra città si trova a circa 50-100 km da tutti i maggiori centri locali (Jesi, Ancona, Pesaro, Macerata, Civitanova eccetera), e a 200-300 km dalle principali realtà del Centro Italia (Perugia, Bologna, Roma, Firenze ... ) . A poca distanza ci sono due porti importanti, Ancona e Civitanova, e i collegamenti con l'altra sponda dell'Adriatico sono frequenti e costanti.
Fabriano dovrebbe perciò trovarsi in prima linea nello sfruttare queste rendite di posizione geografiche, e attrezzarsi per diventare un hub commerciale, un attrezzato snodo economico e di transito, appetibile sia come via di passaggio che per centri direzionali o attività con un mercato localizzato.
E ciononostante Fabriano attende da ... 40 anni ? una cosa del genere ... opere infrastrutturali adeguate. Aspettiamo il famoso raddoppio della bretella stradale, aspettiamo il doppio binario, aspettiamo il salvataggio della Fabriano-Pergola, aspettiamo che magari i treni verso Civitanova vengano cambiati ... aspettiamo, aspettiamo e intanto affondiamo. Alla lista delle Incompiute aggiungiamo anche la Quadrilatero.
Qualcosa pare essersi mosso, anche grazie all'impegno dei Socialisti, con l'assessore Lidio Rocchi, durante l'ultima Legislatura Regionale, ma ancora molto resta da fare. Fabriano, proprio sfruttando questa famosa "Filiera Istituzionale" e il momento favorevole che vede fabrianesi in Regione (Presidente della Regione, Assessore alle Infrastruttre) e nelle Istituzioni (una deputata e un senatore) deve "fare lobby", e deve farlo seriamente. Non possiamo permetterci di rimandare un simile passaggio ancora alle prossime campagne elettorali, non ora che l'Adriatico torna a essere, grazie alla nuova dimensione internazionale della Cina, dell'Asia Centrale e dei Balcani come crocevia, una arteria fondamentale del commercio europeo e, in prospettiva, globale.
Accanto a questa dimensione "macro", c'è anche una dimensione micro: ossia, la necessità di far trovare la nostra città pronta a un appuntamento del genere. Se vogliamo che Fabriano torni a essere incubatrice di futuro, dobbiamo renderla attraente per gli investitori e in grado di reggere le pressioni sulla competitività che ci vengono presentate dal mercato globale.
A questo fine, è necessario agire in due direzioni: da un lato, rendere la città stessa fiscalmente e tecnologicamente adeguata a diventare un polo tecnologico, produttivo e direzionale, con una politica di modernizzazione informatica e sgravi fiscali. Dall'altro, bisogna agire sulla qualità e sulla formazione dei nostri lavoratori, e uscire dall'eterna "straordinarietà" della CIG. Piuttosto che tenere a casa i nostri lavoratori con 700 euro al mese, è bene usare i medesimi fondi per iniziative parallele di sostegno all'apertura di nuove imprese e di riqualificazione dei lavoratori.

Se sarò eletto, mi batterò perciò perchè il Comune si attivi nelle seguenti direzioni:

1- Premere su Regione e Istituzioni Nazionali per accelerare i lavori del Raddoppio Ferroviario e Stradale e della Quadrilatero

2-Lotta a difesa degli attuali collegamenti ferroviaria e della linea Fabriano-Pergola, e per la modernizzazione del materiale rotabile sulla Fabriano-Civitanova.

3-Completamento della copertura ADSL in tutto il territorio comunale, e estensione della rete Wi-Fi libera a tutto il centro città.

4-Rinuncia agli oneri comunali per un dato periodo di tempo in favore di nuove imprese che aprano nel nostro territorio.

5- Concentrazione dei Fondi Sociali attualmente stanziati, e di eventuali altri a cui attingere tramite il Fondo Sociale Europeo, nelle due direzioni di un Fondo per le Nuove Attività e di attività di formazione e riqualificazione dei disoccupati, sul modello della flexicurity.

Come sempre, sono aperto a vostre proposte e commenti !

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